Prima mostra monografica di Carlo Crivelli nelle Marche

08 Ottobre 2022

Inaugurata a Macerata la mostra “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose” a cura di Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci.

Il cortile di Palazzo Buonaccorsi gremito di pubblico, di autorità e di ospiti illustri per l’attesissima mostra organizzata in occasione del restauro condotto da Daphne De Luca della Madonna con il Bambino, da ora Madonna Buonaccorsi, che ne ha esaltato la bellezza e rivelato la straordinarietà in quanto unica opera conosciuta realizzata dall’artista direttamente su tela.

Risultato di una collaborazione sinergica tra il Comune di Macerata, l’Università di Macerata, la Regione Marche, la Fondazione Carima, sponsor e mecenati privati, accanto alla Madonna maceratese sono esposte:

"Madonna del latte" (Pinacoteca parrocchiale di Corridonia),

"Madonna Lochis" (Accademia Carrara di Bergamo),

"Pietà (Cristo morto compianto dalla Vergine, San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena)" (Musei Vaticani),

"San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo" (Museo Poldi Pezzoli di Milano),

"Cristo benedicente" (Museo di Castel Sant'Angelo a Roma).

Arricchisce l'esposizione anche un'opera del fratello di Carlo, Vittore Crivelli, il "San Sebastiano e devoti", custodita nei depositi della Soprintendenza presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, in attesa di essere riconsegnata a Montegiorgio, da cui proviene.

L'evento espositivo si estende al territorio maceratese e coinvolge otto comuni (Corridonia, Sarnano, San Ginesio, Monte San Marino, San Severino, Serrapetrona, Belforte del Chienti, Camerino) che custodiscono preziosi polittici o dipinti del celebre artista, creando un itinerario volto a favorire la riscoperta del patrimonio culturale e paesaggistico delle nostre terre.

Esponente emblematico di quel “Rinascimento umbratile” (Roberto Longhi) o “Pseudo Rinascimento” (Federico Zeri) di tanti artisti che come Crivelli sono vissuti in pieno periodo rinascimentale declinandone i valori prospettici e di sintesi formale in chiave fantastica e favolistica, di ricercatezza e raffinatezza aristocratica non aliena tuttavia da una sottile inquietudine che a volte si fa asprezza e drammaticità. Una pittura sensitiva e luminosa che ha generato una “scuola” locale di adepti ed epigoni ricongiungendosi alla tradizione del Gotico Internazionale che proprio qui nelle Marche aveva trovato uno dei terreni più fertili di espressione. Una pittura seducente, realizzata in macchine compositive di grande complessità le cui parti sono sparse nei musei di tutto il mondo, che catturò l'attenzione della cultura anglosassone dell'Ottocento e con lo stesso potere attrattivo si rivolge allo sguardo di noi contemporanei.

Da non perdere! Fino al 12 febbraio 2023

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